Jacques Offenbach si guadagnò la celebrità con l’Operetta, ma diventò immortale grazie alla sua unica opera seria, I racconti di Hoffmann (Les contes d’Hoffmann).
Il re dell’operetta si fa serio
Il genere dell’operetta iniziò a diffondersi a Parigi intorno al 1850. Era una versione leggera dell’opera: ricca di canzoni e balli, con melodie semplici e accessibili a un pubblico popolare. Jacques Offenbach (1819-1880) è considerato il padre dell’operetta francese, avendone scritte quasi 100.
Nell’ultimo anno della sua vita, Offenbach voleva essere riconosciuto come un compositore serio, capace di grande profondità artistica. Le storie gotiche e fantastiche dello scrittore tedesco E.T.A. Hoffmann gli offrirono l’opportunità di affrontare temi più profondi e drammatici, come l’amore tragico e l’ossessione.
Il risultato fu la sua seconda e ultima opera seria: Les contes d’Hoffmann (I racconti di Hoffmann, 1881).
I racconti di Hoffmann: un’opera in cinque parti
Nel prologo, Hoffmann è in una taverna, beve e racconta storie ai suoi amici, quando appare il suo principale antagonista, Lindorf.
Ogni atto racconta una delle passate storie d’amore di Hoffmann: Olympia nel primo atto, che si rivela essere una bambola meccanica. Antonia nel secondo atto, una cantante con una misteriosa malattia che le impedisce di cantare. Giulietta nel terzo atto, una cortigiana che lo tradisce. Ogni storia ha un’atmosfera unica: fantasia, tragedia e romanticismo. Ma tutte sono legate dalla sfortuna di Hoffmann in amore e dalla presenza di un antagonista (di solito una versione di Lindorf) che complica le cose.
Infine, nell’epilogo, si torna alla taverna, dove Hoffmann comprende il significato delle sue storie e del suo dolore. L’epilogo chiude il cerchio, concludendo il viaggio di Hoffmann con una nota di agrodolce rassegnazione.
La barcarola
La barcarola “Belle nuit, ô nuit d’amour” è un dolce e delicato duetto che celebra il romanticismo della notte. Cantata dai personaggi Giulietta e Nicklausse, ha un dolce e cullante ritmo in 6/8 che ricorda una barca che scivola su acque tranquille. La melodia è calda e serena, intrecciando le voci in un’armonia soffice e sognante che avvolge gli ascoltatori nella magia della sera.

Capolavoro incompiuto
Offenbach non vide mai la prima de I racconti di Hoffmann perché morì prima che fosse completata.
Offenbach scomparve solo pochi mesi prima del debutto dell’opera. Al momento della sua morte, gran parte della musica era già pronta, ma alcune parti richiedevano ancora un po’ di lavoro. Ernest Guiraud si occupò di concludere l’orchestrazione di alcune scene e di sistemare gli ultimi dettagli per renderla eseguibile.
Riconosciuta come il capolavoro di Offenbach, I racconti di Hoffmann rimane parte del repertorio operistico tradizionale.







