Debussy e la nascita dell’Impressionismo

Nel 1894, Claude Debussy (1862-1918) presentò, quasi senza attirare attenzione, un’opera destinata a cambiare la percezione della musica nel mondo. Un’opera che avrebbe trasformato il suono della musica francese per gran parte del secolo successivo. Con il Prélude à l’après-midi d’un faune, osservò Pierre Boulez, “l’arte della musica iniziò a battere con un nuovo ritmo”.

Impressionismo: un nuovo stile musicale

La partitura del Prélude è relativamete semplice. La composizione segue una forma tripartita appena accennata. Contiene due temi, un elemento tematico di collegamento e una variazione del primo tema.
Fin qui, nulla di nuovo.

L’innovazione sta nel fatto che manca quasi del tutto di una propulsione ritmica. La sua struttura appare fluida, quasi improvvisata, con temi che emergono e si dissolvono senza soluzione di continuità. Debussy utilizzò scale esatonali e dissonanze irrisolte, conferendo alla musica una sensazione eterea e fluttuante. Le dissonanze irrisolte creano una sensazione di sospensione e ambiguità. Gli accordi spesso non trovano una risoluzione tradizionale, ma rimangono sospesi, senza mai protendere in avanti. Questo evita i tipici schemi di tensione e risoluzione dell’armonia classica, ed invece richiaman la pittura impressionista che sfuma i contorni per evocare un’atmosfera più che una chiarezza espositiva.

La sua unicità sta nell’aver sacrificato il moto, sostituendolo con una prolungata contemplazione di momentanee bellezze.

Prima di Debussy la musica seguiva regole rigide, con armonie ben definite e trame costruite in modo chiaro. Dopo di lui tutto cambiò: l’attenzione si spostò sui colori, sulle emozioni e sulla libertà di espressione. Altri compositori si ispirarono a lui, e l’Impressionismo influenzò innumerevoli generazioni di musicisti.

Il tema del Fauno

Il primo tema, eseguito dal flauto solista, è il tema principale e rappresenta il Fauno, circondato dalle luci e ombre dell’orchestra, seguendo un’estetica impressionista. La melodia ha un’atmosfera arabeggiante, con una linea fluida e sinuosa che richiama decorazioni floreali.

Il compositore definì in seguito questo stile di scrittura come “ondulante, cullante, ricco di linee curve“. Questo tema ricorre per tutta la composizione, ma mai nello stesso modo: viene trasformato e combinato con altre armonie e temi secondari.

E ora… un po’ di curiosità!

Una produzione teatrale cancellata

Debussy scrisse il suo Prélude ispirandosi al poema omonimo di Stéphane Mallarmé. Mallarmé e Debussy collaborarono per trasformarlo in una produzione teatrale con un’introduzione musicale, prevista per il debutto nel 1891.

Ciò non accadde mai.

La rappresentazione fu posticipata due settimane prima del debutto, e infine cancellata. Le ragioni restano poco chiare, anche se probabilmente Debussy non aveva ancora composto la maggior parte della musica. Il suo piano originale prevedeva una struttura in tre parti: Prélude, Interlude et Paraphrase finale, ma decise di concentrare tutte le sue idee musicali in un unico movimento. Questo lavoro debuttò tre anni dopo, nella versione definitiva del Prélude à l’après-midi d’un faune.

Un balletto di Diaghilev, in stile Greco antico

Nel 1912, il produttore dei Balletti Russi, Sergei Diaghilev, decise di utilizzare questa composizione per un balletto, senza coinvolgere direttamente Debussy nella produzione.

L’intenzione del coreografo Nijinsky, alla sua prima esperienza, era quella di sperimentare un nuovo stile di balletto, ispirato allo stile greco antico rappresentato sui vasi che aveva visto al Louvre. Sul palco, i ballerini si muovevano con teste e gambe di profilo rispetto al pubblico, mentre solo i corpi e le braccia erano rivolti in avanti.

Il risultato fu controverso, al punto che già durante le prove Diaghilev cominciò a dubitare del successo dell’opera.

La coerografia scandalosa

Il pubblico rimase spiazzato dalla novità di una danza così diversa da ciò a cui era abituato. La scelta di Nižinskij per il costume del Fauno, molto aderente e con le braccia nude del ballerino dipinte a macchie come il costume stesso, li sorprese ulteriormente.

Ma fu soprattutto la mimica finale di un atto sessuale con una sciarpa a causare lo scandalo già alla prima rappresentazione!

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