Louis Spohr scrisse una sinfonia decisamente insolita, la Sesta. I primi tre movimenti sono un omaggio al periodo Barocco e Classico, il quarto è una parodia satirica dei compositori “moderni”.
Louis Spohr
Louis Spohr (1784-1859) era un compositore tedesco molto stimato durante la sua vita, anche se purtroppo oggi è quasi dimenticato.
È stato un compositore molto popolare e apprezzato, e ha scritto un gran numero di concerti, opere, quartetti e sinfonie.
Tra classico e romantico
La sua musica abbraccia la transizione tra il periodo Classico e quello Romantico.
Per lui, il progresso storico della musica aveva raggiunto la perfezione con il periodo classico di Haydn, Mozart e il primo Beethoven.
Allo stesso tempo, riteneva che i compositori suoi contemporanei (i “più nuovi dei nuovi”, come li chiamava) avessero esagerato.
Questo punto di vista lo portò nel 1839 a comporre un’opera singolare, la Sinfonia n. 6.
La Sinfonia Storica è composta da quattro movimenti.
I primi tre sono scritti in stile Barocco e Classico, mentre il quarto è una parodia del “Periodo più recente”.
La Sesta sinfonia
Spohr apre con un movimento ispirato al Barocco, imitando lo stile tipico di compositori come Bach e Handel. Questa sezione evoca la grandiosità e la complessità dell’orchestrazione contrappuntistica barocca.
Il secondo movimento passa al periodo Classico, con la grazia, l’equilibrio e lo stile elegante di Haydn e Mozart.
Nella sezione successiva, Spohr emula l’approccio drammatico ed emotivamente intenso di Beethoven, con armonie più audaci e una orchestrazione vigorosa.
Nel finale, “Il Periodo Più Recente”, Auber, Meyerbeer e altri compositori sono trattati in modo satirico. Con un riferimento non troppo velato alle opere e ai balletti francesi, la musica è volutamente piena di contraddizioni e contrasti di metro, tempo e stile.
Orchestrazione
Le differenze tra i movimenti sono accentuate dalle variazioni nell’orchestrazione, con una crescita graduale delle dimensioni dell’organico.
Il movimento “Bach-Handel” è orchestrato per gli archi abituali, più due flauti, due oboi, due corni e due fagotti.
“Haydn-Mozart” aggiunge due clarinetti.
“Beethoven” aggiunge tre timpani.
Il finale si espande fino a una vera e propria grande orchestra romantica, includendo ottavino, due corni aggiuntivi, due trombe, tre tromboni, triangolo, piatti, grancassa e rullante.
Accoglienza
Alla prima esecuzione, il pubblico rimase confuso e irritato da questo finale, una parodia poco incisiva di alcuni personaggi operistici dell’epoca. Non era chiaro se Spohr avesse voluto rendere un omaggio agli stili del passato o utilizzare le loro tecniche nel proprio stile.
Come conseguenza, il movimento barocco sembrava un esercizio non molto brillante nello stile di una fuga di Bach e un’aria di Handel. Il movimento classico ricordava più Spohr, ma basato su un Mozart debole, mentre lo scherzo non aveva assolutamente nulla della carica dinamica di Beethoven, nemmeno in parodia.
Critiche
Schumann riassunse la sua personale (e negativa) opinione scrivendo queste parole sui primi movimenti:
“Queste forme a cui non è abituato mettono ancora più in evidenza la sua individualità, proprio come qualcuno con un portamento particolarmente caratteristico si rivela ancora di più quando assume un travestimento… quando questa sinfonia venne eseguita si poteva sentire da ogni angolo della sala il suono ‘Spohr’ e ancora ‘Spohr’“.
Mendelssohn non apprezzò il finale, tanto da suggerire che:
“Un finale nello stile delle stesse ouverture operistiche di Spohr sarebbe stato migliore“, “un pezzo strumentale più grande in forma libera, un po’ come l’ouverture al Faust o tante delle tue magnifiche e vivaci ouverture, al suo posto”.
Schumann scrisse di nuovo, questa volta sul finale:
“‘Il più nuovo o il più recente dei nuovi’ fu un completo fallimento. Rumori del genere potrebbero essere prodotti da Auber, Meyerbeer e simili, ma Spohr non dovrebbe prestare la sua penna a scrivere roba del genere’”.







